I Vangeli riportano che Giovanni era figlio di Zaccaria ed Elisabetta, cugina di Maria,
e che nacque circa sei mesi prima di Cristo.
Secondo la tradizione apocrifa,
alla nascita l’avrebbe tenuto in braccio Maria
che si era recata in visita dall’anziana cugina.
Della sua infanzia i Vangeli non riferiscono nulla,
mentre le fonti apocrife hanno immaginato che Giovanni
avesse lasciato fin da piccolo i suoi genitori per condurre una vita di penitenza nel deserto.
Fu precursore di Gesù,
vivendo come un eremita nel deserto,
predicando la conversione e battezzando presso il fiume Giordano.
A lui si presentò Gesù per essere battezzato.
Giovanni morì poco tempo dopo, decapitato per ordine di Erode Antipa
che lo aveva fatto incarcerare perché lo aveva rimproverato a causa della sua condotta.
Le feste liturgiche in onore del santo sono due:
x• il 24 giugno si celebra la sua nascita:
xxquesta festa risale al VI secolo ed è l’unico caso di celebrazione di natività,
xxinfatti il dies natalis dei santi è il giorno della loro morte.
xxLa giustificazione a questa eccezione sta nel Vangelo di Matteo
xxdove si narra che il Cristo si mise a parlare di Giovanni alle folle dicendo:
xx“Egli è colui del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero
xxche preparerà la tua via davanti a te. In verità vi dico: tra i nati di donna
xxnon è sorto uno più grande di Giovanni il Battista” (Matteo, 11,10-11).
xxIn Europa, alla vigilia di questa celebrazione,
xxsi accendevano i “fuochi di San Giovanni” che venivano benedetti dai preti.
xxLa festa fu autorizzata nel 1801, in seguito la celebrazione del santo passò al
x• 29 agosto, festa detta “Decollazione” o Passione di San Giovanni.
Questa, in sintesi, è la storia della festività cristiana collocata al 24 giugno,
ma la popolarità del giorno scelto, residuo di una tradizione solstiziale precristiana,
è da ricercare nelle usanze pagane che la Chiesa ha tentato invano di sradicare.
Quello stesso giorno, infatti, era dedicato ai festeggiamenti e agli onori della Fors Fortuna: dea vista come regolatrice degli eventi umani e invocata,
soprattutto dai contadini, con funzione propiziatrice.
Anticamente il mese di giugno era fondamentale per gli agricoltori
che vi avevano fissato tre date fondamentali:
• l’11, San Barnaba, responsabile del raccolto di segale e miglio e del taglio del fieno:
x- A San Barnabà segra e mej in terra va [sono maturi].
x- A San Barnabà taia al praa [taglia l'erba ].
• il 24, San Giovanni che doveva sovrintendere a più fatiche:
x- A San Giuàn sa taja ur furment [si taglia il frumento].
x- A San Giuàn sa regoj ra camamela
xx[si raccoglie la camomilla, e altre erbe miracolose consacrate al santo,
xx note come “Erbe di San Giovanni”]
xx par tutt l’ann [per tutto l’anno].
x- Nelle zone di lago: Par San Giuàn de agùn a s’empieniss un cavagn
xx[si riempie un canestro di agoni].
x- Chi ha minga ciappaa agon per San Giuàn so dann ['peggio per lui']
x- Se pioeuv per San Giuàn el succ el fa pocch dann [il secco, ossia la siccità, farà poco danno]
• il 30, i Santi Pietro e Paolo:
x A San Péder sa catta i scirees
[si raccolgono le ciliegie].
|